IL CIBORIO GIOACHIMITA

 

Il Ciborio Bronzeo gioachimita è un’opera monumentale custodita all’interno della chiesa madre del borgo antico di Cervicati. Si tratta di un’opera d’arte raffinata e soprattutto preziosa realizzata dal famoso scultore e medaglista Eduardo Bruno, originario di San Marco Argentano ma da anni ormai residente nella città di Firenze.

Il Ciborio Bronzeo è bello, imponente e nello stesso tempo elegante, alto un metro e mezzo con un peso di circa 220 kilogrammi.

L’opera, che ha richiesto ben tre anni di lavoro, è il risultato di una lunga ricerca sulla grande figura di Gioacchino da Fiore e su quella di Dante Alighieri . L’elaborazione iconografica fa riferimento alle simbologie tratte dalla Divina Commedia e dal Liber Figurarum dell’abate calabrese dotato di spirito profetico.

Il ciborio ha una forma ottagonale ed è articolato su tre registri essenziali, arricchito di misteriose simbologie gioachimite,dantesche e veterotestamentarie.
Le otto formelle della parte centrale, incassate tra le colonnine di stile composito, presentano la classica figurazione della deposizione della Vergine Maria, San Giovanni evangelista, San Nicola, San Rocco, Sacro Pellicano e Cervo che si abbevera alla Sacra fonte. I tre cerchi ad una sola continenza indicano le tre età del mondo:  l’età del Padre, l’età del Figlio e l’età dello Spirito Santo. Di questo Dante ne parla nella sua  Divina Commedia nel canto XXXIII del Paradiso. Quando sta per arrivare in Paradiso improvvisamente vede questi tre cerchi e dice : “Ne la profonda e chiara sussistenza de l'alto lume parvermi tre giri di tre colori e d'una contenenza e l'un da l'altro come iri da iri parea reflesso, e 'l terzo parea foco che quinci e quindi igualmente si spiri. “ Tutte le figure immaginate e create dallo scultore Eduardo Bruno sono collegate a queste immagini e visioni dantesche.

Le figure di sostegno , collocate nella parte bassa dell’opera rappresentano invece le virtù che per la chiesa cattolica sono 7  : fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Lo scultore, in questa sua superba opera, ne ha voluto inserire un’ottava : la modestia.

 

Il ciborio bronzeo è stato esposto anche nella famosa galleria degli uffizi a Firenze.

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